Seconda parte. Alessio (Sicilia - Francia) Così dopo aver accettato di essere un ragazzo mal riuscito, qualcuno al quale chissà chi aveva dato un corpo che non funzionava "correttamente" mi sono arreso all'essere "gay". Dico questo perché ho sempre sentito una sorta di vergogna, come un senso di sconfitta nel definirmi tale. Sentivo, nonostante i tentativi di soffocare la realtà, che tutto derivava da un profondo senso di inadeguatezza in quanto uomo. Da persone omosessuali ho ricevuto i più grandi insulti " omofobici". Da persone non omosessuali non ho mai ricevuto appellativi osceni e triviali, cosa che invece succede nel mondo gay. È come il segreto di pulcinella. Tutti sanno di avere un problema, ma ci si nasconde dietro l' "identità", l'etichetta. Quando fa uscire quello che tiene dentro l'omosessuale è il primo ed il più grande omofobo del pianeta. E pure io lo ero. In realtà perché odiavo in primis me stesso. Mi sentivo colpevole di essere un codardo che si era arreso e autocommiserato alle delusioni amorose dell'adolescenza e al non assomigliare ai miei compagni. Ero inoltre arrabbiato col mondo, con Dio, con la mia famiglia, con tutti quelli che vedevo vivere in armonia col proprio corpo e la propria anima (oggi che sono stato liberato non li invidio più perché la cosa più bella è la salvezza in Cristo. Puoi vivere in armonia col tuo corpo e la sessualità ma andare lo stesso all'inferno se non credi in Gesù, ravvedendoti e camminando secondi i Suoi comandamenti). Perché soffrivo? Seppur la società non mi ha mai puntato il dito, anzi, mi incoraggiava, sentivo che stavo tradendo me stesso, che mi stavo abbandonando al dolore, alla vigliaccheria, alle ferite aperte del passato che, una volta accettata l'identità omosessuale, si stavano infettando. Cedere alla tentazione mi faceva stare bene di primo acchito, ma poi sentivo un vuoto, un forte senso di nullità e di mancanza di uno scopo nella vita. Perché? La Bibbia ci dice: "Il ladro viene se non per rubare, uccidere e distruggerle" (Evangelo di Giovanni 10,10).
Quando ci abbandoniamo ai nostri desideri carnali, fuori dal piano di Dio e dalla Sua protezione è come quella pecora che si allontana dal gregge, dall'occhio attento e premuroso del suo pastore, verso pascoli sconosciuti. Lì il lupo la aggredisce per ucciderla. Allo stesso modo il diavolo vuole farci uscire dalla zona protetta del Buon Pastore per ucciderci. Crediamo che allontanandoci siamo più liberi. In realtà non siamo capaci da soli di provvedere al nostro benessere ed assicurare la nostra incolumità. Solo nostro Padre celeste può. Per questo i Suoi comandamenti non sono per privarci egoisticamente di alcune cose, ma perché Lui conosce ed ha per noi in serbo il meglio. Avvolte pensiamo che la libertà secondo il mondo ci porti alla gioia. Ma guardiamo l'Occidente. Tutto è lecito ed incoraggiato: omosessualità, promiscuità, relazioni extraconiugali, divorzio, aborto, pornografia, e da poco in alcuni stati l'incesto e la zoofilia (relazioni sessuali con animali) sono stati legalizzati. Risultato? Uso MASSIVO di psicofarmaci, aumento di casi di depressione e di suicidi. Sai perché? Perché Satana è arrivato al suo obiettivo: donarci una falsa libertà che ci fa uscire dalla protezione di nostro Padre. Come in bambino che non vuole più ubbidire ai suoi genitori. Sai che la Danimarca, uno dei paesi più laici ed "aperti" (al peccato), con unioni ed adozioni gay approvate, registra il più alto tasso di suicidio di persone che si identificano come gay? Eppure sono "libere" di vivere la "loro" vita (stanno davvero vivendo la loro vita o sono delle marionette in mano ad una forza oscura?). I frutti parlano da sé. La vera libertà è quella di nostro Signore Gesù che vuole salvarci e che ha in previsione il meglio per noi, su questa terra ed eternamente in cielo. Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre. E se uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. (Parole di Gesù nell'Evangelo di Giovanni 12,46-47) Continua...
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April 2017
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