Terza parte. Alessio (Sicilia – Francia) Soddisfacendo questo stile di vita mi sentivo sempre vuoto, alla ricerca di qualcosa di inafferrabile. È come se cercassi negli altri quello che non avevo dentro di me. Ho avuto questa conferma dopo essere finita la più lunga storia che ho avuto con un ragazzo per quasi tre anni. Quello che mi piaceva di lui erano le caratteristiche che io non possedevo: la sicurezza di sé, l'intraprendenza, la spontaneità, il fatto di essere indipendente. Così cercavo di assomigliargli, ma allo stesso tempo lo mortificavo tanto con la mia asprezza e volevo farlo sentire inferiore a me. La sua pazienza e capacità di perdonare mi avevano sempre colpito. Anche quando ci siamo lasciati io cercavo di farlo “vivo” nella mia vita studiando quello che studiava lui per fare la professione che faceva lui. Perché? Perché non era altro che quell'inseguire un modello maschile, ma in modo tardivo e obsoleto. Obsoleto perché era un misto di “voglio mostrargli che io so essere lui senza di lui” e tardivo perché inconsciamente ed ingenuamente il mio cuore cercava di recuperare dei passaggi perduti durante l'infanzia ed la preadolescenza. Questa conferma ce l'ho avuta dopo che ci lasciammo. Ogni giorno pensavo a lui, alla sua vita, a quello che potesse fare e riproducevo un po' il suo stile di vita. Questo mi rendeva sempre meno “io” e mi ha sprofondato nei pensieri suicidi per quasi un anno. Già mi avevano presentato Gesù e frequentavo la chiesa ed ero anche battezzato. Ma ancora non avevo dato il cuore al Signore. Non mi ero ravveduto veramente e non ero nato di nuovo. Lo proclamavo mio Salvatore ma non era ancora il Signore della mia vita, Colui che la guida col Suo amore e le Sue cure. Mi svegliavo ogni mattina e pregavo Dio di uccidermi e di non farmi arrivare alla fine della giornata. Ero un “cristiano” con l'intelletto ma non col cuore. Pensavo così tanto al mio ex che avevo capito che era il mio dio. Sì, pensavo a lui, lo odiavo ma avevo bisogno di lui. Lì ho capito di come questo non fosse amore, ma dipendenza. Seppure i poeti e la cinematografia holliwoodiana ci hanno inculcato i (dis)valori di un amore cieco, drammatico, romantico, fiabesco, da emozioni forti e folli, decadenti; questo non è il vero amore. Possiamo chiamarlo amore ma non è l'amore secondo Dio. L'amore che sfocia nel matrimonio -e che quindi ingloba la sfera sessuale- è quello previsto da Dio tra un uomo ed una donna che nel l'amore reciproco. Tra due uomini e tra due donne può esserci chiaramente amore ma non sessualizzato, lo stesso amore che Gesù Cristo ha mostrato per noi.
● Perciò l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie; e i due diverranno una stessa carne; così non sono più due, ma una sola carne. Evangelo di Marco 10,7-8 ● Nessuno ha amore piú grande di questo: dare la propria vita per i suoi amici. Evangelo di Giovanni 15,13 ● Gionathan fece quindi un patto con Davide, perché lo amava come la sua anima. 1 Samuele 18,3 Quindi ci sono differenti tipi di amore secondo Dio ma non tutti sono destinati al rapporto sessuale. Un giorno ho provato a tentare il suicidio dopo aver tentato di telefonargli decine di volte, senza alcuna risposta. Era come se volessi farla pagare a lui, ma anche a me stesso. Satana mi aveva in pugno e faceva di me quello che voleva. Ero inoltre schiavo della pornografia e di piccole avventure sessuali. Ma lì la grazia di Dio si è mostrata. Ho chiamato una mia amica ferito e sanguinante. La prima persona che all'università mi parlò di Gesù. Ci siamo visti. Per prima cosa mi ha dato una sberla, poi mi ha abbracciato e parlato di quanto Gesù mi ama. Non ha assecondato le mie richieste isteriche: “Ti prego chiamalo!” Ma, davvero, guidata dallo Spirito Santo è riuscita a rimettermi in sesto e da quel giorno sono stato liberato dai pensieri suicidi. Poco a poco mi sono ripreso. Sono stato liberato dall'idolatria per quest'uomo, che oggi è un mio caro amico al quale ho condiviso l'Evangelo e la mia testimonianza. Da quel momento è sparita dalla mia mente, dal mio modo di pensare, ogni “ambizione” di potermi fare una vita con uomo o di potere nemmeno immaginare, pianificare una relazione con un uomo. Ancora avevo relazioni e storie di pochi mesi, ma quando finivano non mi rattristavo più perché avevo la certezza che tanto tra due uomini non potesse mai funzionare. Era come un tacito accordo tra due individui che mancavano di qualcosa di importante e profondo e che recitavano una parte. Per dirla come il predicatore Francis Chan: stare in un salotto elegante e ben arredato, sorseggiando un tè inglese con dello sterco di cavallo sul tappeto e fare finta di nula. È come se Dio avesse cambiato il mio sguardo: vedevo me stesso e gli altri omosessuali come persone distrutte con una profonda ferita, che risaliva a molto lontano. Mi sono ricordato da quel momento, come se fossero d'un tratto balenate alla mia mente, tutte le confessioni che amici omosessuali ed ex mi avevano fatto e mi continuavano a condividere sulla loro vita e la loro infanzia. Una buona parte era stata abusata sessualmente da bambino. Tutti avevano un rapporto strano, come di migliore amica/peggior nemica con la propria madre: un misto di mamma e di fidanzata dominatrice (quello che il pastore Tunasi chiama “incesto non praticato”), ed un rapporto con un padre “fantasma”, distante, ipoaffettivo, schiacciato e depauperato mascolinamente dalla madre-tiranno. Davvero il Signore ha aperto i miei occhi e si è stagliato davanti a me questo puzzle che è stato sempre lì ma che ho sempre voluto ignorate per paura che mi facesse male. Come la figura della donna fosse sempre stata castrante per me e quella dell'uomo un essere esotico, una specie alla quale non appartenevo. ● La rivelazione delle tue parole illumina e dà intelletto ai semplici. Salmo 119,130 Lentamente la voglia di conoscere ed impegnarmi con ragazzi è andata ad affievolirsi. Sessualmente, seppure mi sentissi eccitato, era come se mi affaticasse e snervasse praticare sesso. Lo trovavo così “inadatto”, strano, difficile, innaturale. Mi cominciava a fare schifo pensare di fare e di dover subire certe cose per le quali il mio corpo non era fatto naturalmente. Lo vedevo malsano, perverso, sporco. E sempre di più il mio cuore, la mia mente ed il mio corpo volevano essere in armonia. Perché il cuore di un uomo è stato creato col corpo di un uomo e con la mente di un uomo. E sentivo una disarmonia, uno stridore insopportabile tra queste tre cose. Sempre di più vedevo me e l'altro come due uomini che avevano come obiettivo l'eiaculazione. Non era fare l'amore ma masturbarsi reciprocamente. Ci usavamo egoisticamente per arrivare al coito. Questo era privo di ogni obiettivo, era immaturo, direi infantile. Eravamo due ragazzini ancora intenti a scoprire i loro corpi, a stimolarsi, a sprecare il nostro tempo e la nostra vita senza voler affrontare la realtà: eravamo degli uomini estremamente feriti alla ricerca di non si sa che cosa. ● Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa. Evangelo di Matteo 7,7-8 Da quel momento mi sono messo in preghiera con i miei mille problemi e peccati e ho chiesto al Signore di fare qualcosa perché non ne potevo più. Ero un peccatore impenitente ed in più un fariseo, perché frequentavo la chiesa, leggevo la Bibbia e criticavo gli altri ma la mia vita, il mio cuore non erano cambiati per nulla. Alla facciata ero qualcuno di “religioso” ma convivevo con tante brutte cose che, nonostante credessi in Gesù, mi avrebbero trascinato all'inferno. ● Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Evangelo di Matteo 7,31 ● ...abbiate pace in me; nel mondo avrete tribolazione, ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo». Evangelo di Giovanni 16,33 Continua…
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April 2017
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