Ho venduto l'anima al «dio di questo mondo». Aveva il volto di un angelo. Ha detto che avrei avuto tutto. Ho scambiato la verità per la menzogna. Ho seguito il mio cuore ingannevole. Ero coronato principe, vestito Burberry e sorvolavo New York, Los Angeles e Miami. La musica house era ammaliante. Rimorchiavo delle celebrità. Saltavo le lunghe file e mi facevano entrare dagli accessi per i vip. L'11 settembre del 2001 mi sono svegliato stordito da una sbornia e ho acceso la tv. Immediatamente ho cominciato a piangere. Tutto quello mi ha ricordato che il Signore sta tornando a giudicare (Matteo 24,37-39). Non avevo pace, ero terrorizzato. Per lavoro mi ero trasferito da Pittsburgh a Boston, fino a Washington e poi sono ritornato a Pittsburgh. La mia vita gay aveva raggiunto l'apice nelle più grandi città e ha avuto un rallentamento a Pittsburgh dove la vita gay era meno attraente. Ero solo con i miei pensieri. Maledicendo e urlando contro la mia famiglia, ho allontanato coloro che non approvavano attivamente il mio stile di vita. Un giorno su Facebook, dei Cristiani hanno tentato di dirmi che avevo bisogno di ravvedermi. Li ho attaccati brutalmente. Odiavo la chiesa Nella mia testa, il mio cane era tutto quello che mi era rimasto. Una notte, l'ho portato sul tetto del palazzo in cui avevo il mio appartamento. È saltato giù verso la morte. In una depressione profonda e sotto farmaci, anch'io ho sognato di buttarmi giù dal tetto.
Col tempo, il mio mondo fantastico era diventato un incubo. Avevo l'impressione che quasi ogni volta che entravo in un locale gay sentivo dell'ennesimo suicidio o overdose. A volte non sapevamo per certo cosa fosse successo, soltanto qualcun altro se n'era andato. Peccare di più sembrava ridurre momentaneamente l'intensità della depressione. Ho sfidato i miei record. Ad ogni viaggio ero intenzionato a superare quelli precedenti. Così ho organizzato un viaggio a San Francisco per il mio compleanno (1/1/2010). L'idea era quella di uscire dalla depressione. Da disegnatore di sciarpe, stivali ed orologi ad insostituibili articoli vintage, tutto quello che contava era piazzato nella mia valigia. Anche se scherzosamente, spesso mi riferivo a me stesso e ad altri maschi al femminile. La mia autostima era legata all'adolescenza, al sex appeal ed il senso estetico, esposto quanto meglio attraverso l'abbigliamento a tema. In aereo, il fascino mi faceva guadagnare delle consumazioni gratuite e mi ubriacavo pure. Un giorno il taxi dell'aeroporto si è fermato nella ripida discesa caratteristica di San Francisco. Ho pagato il tassista da fuori; le sue dita mi hanno strappato i soldi dalle mani, ha chiuso di scatto la portiera e se l'è filata a tutta birra con la mia valigia! Sono rimasto in piedi, sconvolto. Tutto era andato perduto. Mi sentivo nudo. Nella mia mente la sfida era ben chiara: «Chi sei adesso (senza i tuoi beni)?». Ho detto ad un amico che l'energia che muoveva questa sfida era «l'Universo». Mi sono allontanato dal Signore che avevo conosciuto con semplicità quando ero bambino per seguire il mio cuore. Ho dovuto prendere una decisione: lottare o ritornare a casa. La mattina dopo ho ottenuto tutto quello di cui avevo bisogno da un negozio di roba usata. Ho scelto di lottare. Ma durante questo viaggio ho preso dei rischi che palesavano la condizione di disperazione nella quale mi trovavo. I rapporti occasionali, tutto quello che tentavo si rivelava un fallimento ed un mistero. Ne avevo abbastanza della vita omosessuale e non l'ho più presa seriamente. Non avevo più alcuna stima per gli omosessuali e ho voluto regolare i conti con questa comunità. Sono stato assoggettato dalla lussuria, pieno di astio per il mondo omosessuale e la chiesa. Ho capito di essere falso e non volevo ammetterlo. Ho toccato il fondo. Frustrato e depresso, avevo delle emorragie interne dovute a delle ulcere allo stomaco e delle palpitazioni al cuore per il consumo di cocaina. La giovinezza stava svanendo e i miei giorni erano contati. Dove andare? Prima della crisi finanziaria del 2007, sono stato strettamente coinvolto nelle integrazioni relative alle acquisizioni bancarie. Ogni tanto mi ricordavo che mi erano state insegnate delle cose sulle profezie degli ultimi tempi della Bibbia, sulla banca unica mondiale. Le profezie degli ultimi tempi mi spaventavano. Senza avere assunto sostanze, quella notte non sono riuscito a dormire. Non avevo pace. Il 28 marzo del 2010 un ragazzo che ho conosciuto su internet è venuto in treno dal New Jersey per passare il fine settimana con me. Per me era normale. Dopo il lavoro, mi stavo preparando facendo gli addominali nel mio lurido appartamento accanto al posacenere. Era come se vivessi un'illusione e cercavo sempre di apparire in ghingheri in pubblico. Su e giù, su e giù...ho cominciato a sentire una contrazione al petto. Nei miei pensieri passavano le immagini delle profezie sulla fine dei tempi, per esempio “dei terremoti in vari luoghi” (Matteo 24,7). La guerra per avere la mia anima era in corso e Satana non l'avrebbe lasciata senza lottare duro. Mi diceva delle menzogne. Sapevo che il Signore sarebbe ritornato a giudicare, ed io non ero pronto. Ma per essere liberato dovevo arrendermi. Dovevo prendere una decisione. All'improvviso ho detto «Ok» e mi sono sottomesso a Gesù. È come se avessi urlato «Mio Dio!». Non sono sicuro di averlo fatto ad alta voce o nella mia mente. Ho sentito letteralmente un peso che mi veniva tolto. La prima cosa che ho fatto è stata di guardarmi allo specchio: ho visto un sorriso vero, senza aver avuto bisogno dell'alcol, delle droghe o del sesso. Poi, ricordandomi di quando ero piccolo, ho fatto la preghiera del peccatore, in ginocchio accanto al mio letto. Volevo prendere la decisione ufficiale. Mi sentivo come un ammasso di ossa che era stato sballottato qua e là per tanti anni. Finalmente potevo dormire senza droghe. Gesù mi ha dato quella che la Bibbia chiama «la pace che supera ogni intelligenza» (Filippesi 4:7). Gesù ha rivoluzionato la mia vita quel giorno. L'ho seguito in modo perfetto dopo? No. Mi aspettava un viaggio fuori dal paese che avevo previsto da due settimane. Anche se pensavo di annullarlo, alla fine ci sono andato. Nonostante le forti turbolenze nel volo di ritorno, ero pieno di paura. Alla fine mi sono ravveduto e ho ricominciato da zero. Più tardi mi ha rivelato la mia identità in Lui e quella soddisfazione duratura nel seguirLo. Dio sia lodato per la Sua grazia. La Sua misericordia e la vita abbondante che c'è in Lui. Seguire il mio cuore bugiardo mi aveva portato nel fondo del precipizio. Gesù ci guida verso la strada stretta e difficile che conduce alla vita eterna (Giovanni 10:10). Oggi cammino per fede e non per visione. La Sua Parola dice che un uomo ed una donna dovrebbero stare assieme, e non un uomo con un uomo (1Corinzi 6:9-10). Adesso credo che Gesù mi darà una donna. «Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.» (Giovanni 8:36) Matthew Karcher ?https://castawayministries.org/
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April 2017
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